L'arte del fumetto stia nelle buone storie e nei bei disegni, senza divisioni di stili e mercati, e la Bonelli editore è fonte inesauribile di personaggi e storie memorabili, scritte e disegnate da grandi autori. Mister No è il crocevia di questa premessa: uno straordinario personaggio, le cui storie sono ambientate nel Brasile degli anni Cinquanta, che ha rinnovato lo stile dell'avventura, traghettandola fuori dai luoghi comuni di azione e personaggi senza profondità. Mister No è stato ideato e scritto da un geniale sceneggiatore italiano, Sergio Bonelli con il suo storico alias Guido Nolitta, spesso interpretato dal segno, che rinnova i classici del fumetto americano, di Roberto Diso.
Comma 22, su licenza di Bonelli editore, si pone l'obiettivo di riproporre in maniera integrale le storie più belle di Mister No, in un formato e con una stampa che ne valorizzi i contenuti narrativi e quelli grafici. Lo scopo è quello di dare al lettore un'edizione definitiva, per qualità della riproduzione e ricchezza di apparati.
Nico Macchia è ambientato con grande rigore storico e visivo alla fine del XVI secolo, un'epoca caratterizzata da profondi contrasti religiosi. Il volume racconta le gesta di tre cavalieri di ventura: Nico Macchia, esiliato da Ferrara, sua città natale; Conghe Dommert, un lanzichenecco che ha lasciato i propri compagni, e Mal Mouhal Assad, disertore dell'esercito ottomano.
Il disegno delle storie contenute in questo volume stupisce per la sua maestria e, insieme alla sceneggiatura, contribuisce in maniera determinante alla precisione della ricostruzione storica operata da Carlo Ambrosini che a suo tempo è valsa a questo personaggio una grande attenzione sia da parte dei lettori italiani (inizialmente apparve su Orient Express) come da parte di quelli francesi.
Oggi Ambrosini, dopo essere stato tra i protagonisti della stagione del grande exploit di Dylan Dog, è conosciuto presso il grande pubblico per essere anche creatore di due serie della Bonelli editore: Napoleone e la recentissima Dix.
Da 18 anni la rock band dei Not Quite Dead si esibisce in locali infimi alla ricerca di una fama che non arriva. L'autore Gilbert Shelton e il vignettista francese Pic sono formidabili nel ritrarre i sei irriverenti e bizzarri componenti del gruppo in una serie di episodi che li vede protagonisti. È così che ci ritroviamo a seguire le loro avventure in un concerto all'aperto, in una festa privata o in altre situazioni dalle quali escono sempre combinando guai. È la fotografia divertente di un'America underground degli anni Novanta che strizza l'occhio alla contemporaneità e non si lascia sfuggire una battuta.
Graphic novel d'esordio di Giovanni Rizzo, La fine di ogni festa racconta di un mondo, quello della borghesia intellettuale, dei suoi riti sociali e delle sue ipocrisie. Grazie al suo tratto personalissimo, Rizzo riesco a costruire un'atmosfera, vera protagonista della storia, tragica e disincantata, che abbiamo imparato a conoscere nei grandi film del cinema italiano degli anni Sessanta.
A distanza di tanto tempo, ritroviamo figli e nipoti di quell'epoca alle prese con la stessa disperazione profonda, appena sotto traccia, quasi inavvertita eppure onnipresente in queste tavole.
Parigi, che si compone delle due facce di una stessa storia Parigi, ti amo e Parigi, ti odio, è un volume a due facce. Come a due facce, dolce e amara, è l'avventura delle tre protagoniste in una Parigi della moda e dello showbiz cinica e spietata.
Chastity, Hope e Faith, Castità, Speranza e Fede alle prese con uno scenario da moderne Illusioni perdute non potranno che soccombere.
la trasposizione a fumetti di un'opera teatrale scritta
DA JODOROWSKY PER MARCEL MARCEAU
Seconda guerra mondiale, la Francia è occupata dai tedeschi. Pietrolino, saltimbanco dal profilo spigoloso preso in prestito a Marcel Marceau porta avanti la propria poetica battaglia personale per la bellezza in mezzo alla polvere e al frastuono di una Parigi tormentata dall'occupazione nazista. Con i gesti delle mani conduce i suoi spettatori in una affascinante realtà lontana dal conflitto, improvvisando spettacoli per strada e nei bar. Finché la brutalità degli uomini ha la meglio sull'artista, che si ritrova da un momento all'altro privato del proprio talento e àncora, l'uso delle mani. La lotta privata si fa straziante e commovente, Jodorowsky e Boiscommun esplorano il dolore del mimo idealista (nel costante tentativo di sdrammatizzare) che ha perso gli strumenti di lavoro. Finalmente la liberazione, e Pietrolino trova la forza di reinventarsi e ricominciare, affiancato e sorretto dall'affetto di amici vecchi e nuovi. L'universo magico del circo apre ancora una volta la strada alla fantasia, che ora spicca il volo guidata da un paio di guantoni rossi da boxeur...
Una casa e l'orrore interiore di chi ci vive, raccontati da quattro talenti del fumetto internazionale. Una casa, cinque inquilini solitari... gli ingredienti della ricetta classica per una storia horror! Il male ha germinato e ora si rivela... nelle vite meschine e depravate degli inquilini come in una forma propria e terribile. E di fronte all'orrore che si manifesta tra le mura domestiche, non c'è rifugio.
Formato: 21x16 Pagine: 80 pagine Colore: B/N, un sedicesimo a colori Caratteristiche: brossurato
Con il suo tratto ricco di umorismo, Zerov, in De Complottis, ha disegnato la figura del complottista per eccellenza alle prese con le mille trame oscure che ci circondano ogni giorno, dai nani di Italia uno, alla millantata esistenza del Molise. Un ritratto affettuoso e di una comicità irresistibile al tempo stesso, il suo, che tutti finiamo per trovare familiare, o perché abbiamo almeno un complottista in casa o perché rientriamo nelle loro nutrite schiere. Con il suo webcomic, Zerov ha raggiunto un pubblico vastissimo e in costante crescita, alla ricerca di un genere di umorismo fresco, ricco di inventiva anche figurativa.